Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di CLONE denominata ISICLONE scaricabile dai nostri repository con il comando apt-get install isi-clone
CLONE |
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di CLONE denominata ISICLONE scaricabile dai nostri repository con il comando apt-get install isi-clone
CLONE | ||||||||
Line: 97 to 97 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
part_n il numero della partizione. Le partizioni primarie sono numerate da 1 a 4, le successive saranno partizioni logiche contenute in una partizione estesa creata automaticamente (si ricordi che una partizione estesa altro non è che una partizione primaria e quindi contribuisce al numero massimo (4) di partizioni primarie ammesse per disco. Prestare molta attenzione: la numerazione delle partizioni deve essere giusta, specie in presenza di partizioni da preservare. Per conoscere il partizionamento esistente di un disco si può usare il seguente comando: | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
# parted -s dev_hd print dove dev_hd potrebbe essere /dev/hda o, come nell'esempio, /dev/hdd. | |||||||
> > |
# parted -s /dev/hd print dove /dev/hd potrebbe essere /dev/hda o, come nell'esempio, /dev/hdd. | |||||||
Si ottiene qualcosa di simile a questo: |
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
TOC: No TOC in "Reteisi.InstallareArgoLinuxSuHardDisk" | |||||||
> > |
TOC: No TOC in "Reteisi.InstallareArgoLinuxSuHardDisk" | |||||||
AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di CLONE denominata ISICLONE scaricabile dai nostri repository con il comando apt-get install isi-clone
CLONEIl trasferimento di ArgoLinux da cdrom (o dall'hd attivo) a hd è basato su uno script apposito (clone o isiclone, la versione a cui fa riferimento questo articolo) e su un file di configurazione che descrive il partizionamento del disco di destinazione e le operazioni desiderate (nel seguito chiameremo questo file DISCO_DESCR). Nel caso più semplice, la sequenza di operazioni è la seguente: |
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di CLONE di prossima distribuzione | |||||||
> > |
AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di CLONE denominata ISICLONE scaricabile dai nostri repository con il comando apt-get install isi-clone | |||||||
CLONE | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Il trasferimento di ArgoLinux da cdrom a hd è basato su uno script apposito (clone) e su un file di configurazione che descrive il partizionamento del disco di destinazione e le operazioni desiderate (nel seguito chiameremo questo file DISCO_DESCR). Nel caso più semplice, la sequenza di operazioni è la seguente: | |||||||
> > |
Il trasferimento di ArgoLinux da cdrom (o dall'hd attivo) a hd è basato su uno script apposito (clone o isiclone, la versione a cui fa riferimento questo articolo) e su un file di configurazione che descrive il partizionamento del disco di destinazione e le operazioni desiderate (nel seguito chiameremo questo file DISCO_DESCR). Nel caso più semplice, la sequenza di operazioni è la seguente: | |||||||
| ||||||||
Line: 22 to 22 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
Il file di configurazione di CLONE e l'installazione base (non RAID) | ||||||||
Line: 66 to 67 | ||||||||
DISK installa grub solo con funzionalità di bootloader per il sistema linux che si va ad installare, non scrive nulla nell´MBR e quindi bisognerà disporre di un altro bootmanager per avviare il sistema (o i sistemi). NOGRUB impedisce del tutto l´installazione di grub, in questo caso ci auguriamo sappiate come installare i necessari bootmanager e bootloader. | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
LIVE, normalmente posta a 1, dice che ArgoLinux verrà trasferito da cdrom | |||||||
> > |
LIVE, normalmente posta a 1, dice che ArgoLinux verrà trasferito da cdrom o dal disco rigido attivo (duplicazione del sistema attivo su un secondo hard disk) EXTRA_DIRS, normalmente non definita, ma utile nel caso di duplicazione dell'hd attivo nel caso in cui questo contenga sotto / anche dirs create dall'utente (quindi fuori standard) che si vuole duplicare (es. EXTRA_DIRS="/qui /quo /qua") | |||||||
Disk, il nome del disco (secondo il formato /dev) così come rilevato da ArgoLinux, è chiaro che questa informazione deve essere corretta pena il fallimento dell´installazione. Il nome /dev dei dischi presenti nella macchina può essere determinato con il seguente comando: # ls -l /dev/hd* | grep disc |
| ||||||||
Line: 6 to 6 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Il trasferimento di ArgoLinux da cdrom a hd è basato su uno script apposito (clone) e su un file di configurazione che descrive il partizionamento del disco di destinazione e le operazioni desiderate (nel seguito chiameremo questo file DISCO_DESCR). Nel caso più semplice, la sequenza di operazioni è la seguente:
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
|
| ||||||||
Line: 264 to 264 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
/boot/grub/menu.lst | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
timeout 0 in questo causa non c´è pausa | |||||||
> > |
timeout 0 il boot viene eseguito immediatamente | |||||||
default 1
title Kernel 2.4.24-std on /dev/ide/host0/bus0/target0/lun0/part7 | ||||||||
Line: 322 to 322 | ||||||||
MKGRUBSi tratta di una script per produrre un disco di boot. L'uso è banale: | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
|
| ||||||||
Line: 56 to 56 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
ZAP_ALLPART assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 le partizioni esistenti sono preservate, ArgoLinux verrà trasferito solo se sul disco è disponibile abbastanza spazio non partizionato consecutivo, se posta a 1, tutte le partizioni esistenti saranno distrutte (prestare quindi molta attenzione). | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
PARTIZIONING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 nessuna partizione descritta verrà creata, il che significa che esse devono essere già presenti sul disco; se posta a 1, saranno create le partizioni richieste. | |||||||
> > |
PARTITIONING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 nessuna partizione descritta verrà creata, il che significa che esse devono essere già presenti sul disco; se posta a 1, saranno create le partizioni richieste. | |||||||
FORMATTING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), ha senso solo in caso di PARTIZIONING=0, e serve ad ordinare a clone di formattare (1) o non formattare (0) le partizioni indicate utilizzando il file system desiderato.
GRUB_MODE assume i valori MBR (default), MULTIBOOT, DISK, NOGRUB. MBR produce l´installazione di grub sull´MBR con funzionalità di bootmanager/bootloader. MULTIBOOT produce una installazione multiboot autonoma di grub. | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
DISK installa grub solo con funzionalità di bootloader per il sistema linux che si va ad installare, non scrive nulla nell´MBR e quindi bisognerà disporre di un altro bootmanager per avviare il sistema (o i sistemi).(br) | |||||||
> > |
DISK installa grub solo con funzionalità di bootloader per il sistema linux che si va ad installare, non scrive nulla nell´MBR e quindi bisognerà disporre di un altro bootmanager per avviare il sistema (o i sistemi). | |||||||
NOGRUB impedisce del tutto l´installazione di grub, in questo caso ci auguriamo sappiate come installare i necessari bootmanager e bootloader. LIVE, normalmente posta a 1, dice che ArgoLinux verrà trasferito da cdrom | ||||||||
Line: 86 to 86 | ||||||||
mnt_p nome del mount point: sono indispensabili perlomeno /boot, /, swap ; nel caso di una installazione multiboot è richiesto anche /mboot. | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
fmt se =1 la partizione verrà formatta con il file system del tipo dichiarato | |||||||
> > |
fmt se =1 la partizione verrà formattata con il file system del tipo dichiarato | |||||||
fs fyle system con cui formattare la partizione | ||||||||
Line: 164 to 164 | ||||||||
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Il primo scenario è quello semplice, potete procedere così (si suppone un disco da 20Mb): | |||||||
> > |
Il primo scenario è quello semplice, potete procedere così (si suppone un disco da 20Gb): | |||||||
| ||||||||
Line: 320 to 320 | ||||||||
chainloader +1 makeactive | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
MKGRUBSi tratta di una script per produrre un disco di boot. L'uso è banale:
|
CLONEIl trasferimento di ArgoLinux da cdrom a hd è basato su uno script apposito (clone) e su un file di configurazione che descrive il partizionamento del disco di destinazione e le operazioni desiderate (nel seguito chiameremo questo file DISCO_DESCR). Nel caso più semplice, la sequenza di operazioni è la seguente: | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
Pertanto, nel caso in cui, uno dei file DISCO_DESCR di esempio facesse al proprio caso, tutta l´operazione si riduce ad un unico comando. In realtà le cose non saranno così immediate, ma occorrera`, specie nel caso di installazione in presenza di altri sistemi operativi, ispezionare il disco rigido bersaglio, eventualmente liberare spazio, modificare il DISCO_DESCR più somigliante alle nostre necessità, tutte operazioni comunque che possono essere eseguite con semplicità. | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
| |||||||
SI FACCIA COMUNQUE MOLTA ATTENZIONE: TUTTE LE OPERAZIONI DI PARTIZIONAMENTO DI UN DISCO SONO DISTRUTTIVE | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
Tipologie di installazioneLe tipologie di installazione permesse da clone sono le seguenti | ||||||||
Line: 52 to 54 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Il file qui sopra pilota una installazione multiboot (ecco perchè è stato incluso il punto di mount /mboot, che per una installazione normale NON deve esserci) su un disco che ospita già due sistemi operativi nelle prime due partizioni (o comunque risulta possedere due partizioni che devono essere preservate). Ma vediamo il senso delle righe per noi significative. | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
ZAP_ALLPART assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 le partizioni esistenti sono preservate, ArgoLinux verrà trasferito solo se sul disco è disponibile abbastanza spazio non partizionato, se posta a 1, tutte le partizioni esistenti saranno distrutte (prestare quindi molta attenzione). | |||||||
> > |
ZAP_ALLPART assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 le partizioni esistenti sono preservate, ArgoLinux verrà trasferito solo se sul disco è disponibile abbastanza spazio non partizionato consecutivo, se posta a 1, tutte le partizioni esistenti saranno distrutte (prestare quindi molta attenzione). | |||||||
PARTIZIONING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 nessuna partizione descritta verrà creata, il che significa che esse devono essere già presenti sul disco; se posta a 1, saranno create le partizioni richieste. | ||||||||
Line: 92 to 94 | ||||||||
part_n il numero della partizione. Le partizioni primarie sono numerate da 1 a 4, le successive saranno partizioni logiche contenute in una partizione estesa creata automaticamente (si ricordi che una partizione estesa altro non è che una partizione primaria e quindi contribuisce al numero massimo (4) di partizioni primarie ammesse per disco. Prestare molta attenzione: la numerazione delle partizioni deve essere giusta, specie in presenza di partizioni da preservare. Per conoscere il partizionamento esistente di un disco si può usare il seguente comando: | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
# parted -s dev_hd print dove dev_hd potrebbe essere /dev/hda o, come nellésempio, /dev/hdd. | |||||||
> > |
# parted -s dev_hd print dove dev_hd potrebbe essere /dev/hda o, come nell'esempio, /dev/hdd. | |||||||
Si ottiene qualcosa di simile a questo: |
| ||||||||
Line: 92 to 92 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
part_n il numero della partizione. Le partizioni primarie sono numerate da 1 a 4, le successive saranno partizioni logiche contenute in una partizione estesa creata automaticamente (si ricordi che una partizione estesa altro non è che una partizione primaria e quindi contribuisce al numero massimo (4) di partizioni primarie ammesse per disco. Prestare molta attenzione: la numerazione delle partizioni deve essere giusta, specie in presenza di partizioni da preservare. Per conoscere il partizionamento esistente di un disco si può usare il seguente comando: | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
# parted -s | |||||||
> > |
# parted -s dev_hd print dove dev_hd potrebbe essere /dev/hda o, come nellésempio, /dev/hdd. Si ottiene qualcosa di simile a questo: | |||||||
Disk geometry for /dev/ide/host0/bus1/target1/lun0/disc: 0.000-19541.320 megabytes | ||||||||
Line: 112 to 113 | ||||||||
da cui si vede che sul disco sono presenti 3 partizioni primarie: la 1 all´inizio del disco, la 2 in fondo, la 3 invisibile in quanto trattasi della partizione estesa che contiele 5,6,7,8,9,10,11 logiche). Nel caso mostrato, l´unico buco libero rimasto è quello tra la logica 11 e la primaria 2 (di dimensione 14535.374-13201.853=1333.521 Mb) | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
overwrite | |||||||
> > |
overwrite se =0 la partizione non viene toccata | |||||||
opt le opzioni da attribuire al punto di mount, quelle, per intenderci, che ritroveremo in /etc/fstab. | ||||||||
Line: 144 to 145 | ||||||||
RAID posto a 1 dice a clone che deve prepararsi a preparare un sistema RAID | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Disk è il disco principale nella solita notazione (notare l´assenza di /disc alla fine) | |||||||
> > |
Disk è il disco principale nella solita notazione (notare l´assenza di /disc alla fine) | |||||||
Changed: | ||||||||
< < |
RAID1 è il disco su cui si effettua il mirroring (notare la presenza di /disc alla fine) | |||||||
> > |
RAID1 è il disco su cui si effettua il mirroring (notare la presenza di /disc alla fine) | |||||||
la configurazione raid verrà ottenuta automaticamente specificando in corrispondenza delle partizioni sottoposte a mirroring l´opzione *raid * nell´ultima colonna della variabile DESCR. | ||||||||
Line: 168 to 169 | ||||||||
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
|
| ||||||||
Line: 50 to 50 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
"
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Il file qui sopra pilota una installazione multiboot su un disco che ospita già due sistemi operativi nelle prime due partizioni (o comunque risulta possedere due partizioni che devono essere preservate). Ma vediamo il senso delle righe per noi significative. | |||||||
> > |
Il file qui sopra pilota una installazione multiboot (ecco perchè è stato incluso il punto di mount /mboot, che per una installazione normale NON deve esserci) su un disco che ospita già due sistemi operativi nelle prime due partizioni (o comunque risulta possedere due partizioni che devono essere preservate). Ma vediamo il senso delle righe per noi significative. | |||||||
Changed: | ||||||||
< < |
ZAP_ALLPART assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 le partizioni esistenti sono preservate, ArgoLinux? verrà trasferito solo se sul disco è disponibile abbastanza spazio non partizionato, se posta a 1, tutte le partizioni esistenti saranno distrutte (prestare quindi molta attenzione). | |||||||
> > |
ZAP_ALLPART assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 le partizioni esistenti sono preservate, ArgoLinux verrà trasferito solo se sul disco è disponibile abbastanza spazio non partizionato, se posta a 1, tutte le partizioni esistenti saranno distrutte (prestare quindi molta attenzione). | |||||||
PARTIZIONING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 nessuna partizione descritta verrà creata, il che significa che esse devono essere già presenti sul disco; se posta a 1, saranno create le partizioni richieste. FORMATTING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), ha senso solo in caso di PARTIZIONING=0, e serve ad ordinare a clone di formattare (1) o non formattare (0) le partizioni indicate utilizzando il file system desiderato. | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
GRUB_MODE assume i valori MBR (default), MULTIBOOT, DISK, NOGRUB. MBR produce l´installazione di grub sull´MBR con funzionalità di bootmanager/bootloader. MULTIBOOT produce una installazione multiboot autonoma di grub. DISK installa grub solo con funzionalità di bootloader per il sistema linux che si va ad installare, non scrive nulla nell´MBR e quindi bisognerà disporre di un altro bootmanager per avviare il sistema (o i sistemi). NOGRUB impedisce del tutto l´installazione di grub, in questo caso ci auguriamo sappiate come installare i necessari bootmanager e bootloader. | |||||||
> > |
GRUB_MODE assume i valori MBR (default), MULTIBOOT, DISK, NOGRUB. MBR produce l´installazione di grub sull´MBR con funzionalità di bootmanager/bootloader. MULTIBOOT produce una installazione multiboot autonoma di grub. DISK installa grub solo con funzionalità di bootloader per il sistema linux che si va ad installare, non scrive nulla nell´MBR e quindi bisognerà disporre di un altro bootmanager per avviare il sistema (o i sistemi).(br) NOGRUB impedisce del tutto l´installazione di grub, in questo caso ci auguriamo sappiate come installare i necessari bootmanager e bootloader. | |||||||
LIVE, normalmente posta a 1, dice che ArgoLinux verrà trasferito da cdrom | ||||||||
Line: 117 to 117 | ||||||||
opt le opzioni da attribuire al punto di mount, quelle, per intenderci, che ritroveremo in /etc/fstab.
Installazione di un sistema base RAID1 (mirroring) | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
Ecco un tipico esempio di DISCO_DESCR per un sistema raid1 (due dischi identici)
ZAP_ALLPART=1 RAID=1 PARTITIONING=1 FORMATTING=1 LIVE=1 GRUB_FLOPPY=1 Disk=/dev/ide/host2/bus0/target0/lun0 extra_disk=/disc extra_part="/part" RAID1=/dev/ide/host2/bus1/target0/lun0/disc DESCR=" mnt_p fmt fs dim part_n overwrite opt /boot 1 ext2 24 1 0 raid swap 1 swap 512 5 1 raid / 1 reiserfs 4000 6 1 raid /free 1 reiserfs 4000 7 1 raid /home 1 reiserfs fill 8 0 raid " il significato delle variabili è quello precedentemente descritto con la differenza seguente: RAID posto a 1 dice a clone che deve prepararsi a preparare un sistema RAID Disk è il disco principale nella solita notazione (notare l´assenza di /disc alla fine) RAID1 è il disco su cui si effettua il mirroring (notare la presenza di /disc alla fine) la configurazione raid verrà ottenuta automaticamente specificando in corrispondenza delle partizioni sottoposte a mirroring l´opzione *raid * nell´ultima colonna della variabile DESCR. Si possono avere contemporaneamente sia partizioni raid che partizioni non raid. Si consiglia di impostare il raid anche per la partizione di swap. | |||||||
GrubArgoLinux utilizza GRUB sia come bootloader che come bootmanager. Chiariamo intanto il significato dei termini: il bootloader è il programma che avvia il sistema operativo, il bootmanager è il programma che consente all´utente di scegliere il sistema operativo da avviare. GRUB è in grado, in modo molto flessibile, di svolgere entrambe le funzioni. Su ogni disco esistono posizioni specifiche destinate ad accogliere tali programmi: si tratta del primo settore del disco, il cosiddetto Master Boot Record o MBR e il primo settore di ogni partizione, il Partition Boot Sector o PBS. Se GRUB viene installato sul MBR sarà in grado di avviare un s.o. linux direttamente o per tramite di un altro bootloader installato nella partizione associata al mount point /boot di quella partizione. Se GRUB è installato solo sul PBR dovrà essere a sua volta attivato da un boot manager sul MBR. | ||||||||
Line: 130 to 164 | ||||||||
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Il secondo scenario, invece, è più complicato perchè vi costringe ad effettuare un resize del filesystem NTFS (sempre che abbiate spazio disponibile), seguito dalla cancellazione e ricreazione della partizione NTFS (ATTENZIONE: si tratta di due operazioni distinte). Per fare questa operazione vi servirà prima ntfresize, un programma open source che serve a questo scopo e che funziona con qualunque versione di Linux (la versione che avrete scaricato è infatti linkata in modo statico). poi fdisk (quello di linux). Comunque ecco le operazioni da fare: | |||||||
> > |
Il secondo scenario, invece, è più complicato perchè vi costringe ad effettuare un resize del filesystem NTFS (sempre che abbiate spazio disponibile), seguito dalla cancellazione e ricreazione della partizione NTFS (ATTENZIONE: si tratta di due operazioni distinte). Per fare questa operazione vi servirà prima ntfresize, un programma open source che serve a questo scopo e che funziona con qualunque versione di Linux (la versione che avrete scaricato è infatti linkata in modo statico). poi fdisk (quello di linux). Comunque ecco le operazioni da fare: | |||||||
| ||||||||
Line: 153 to 194 | ||||||||
#fdisk /dev/hda lancio fdisk Command (m for help): p visualizzo il partizionamento | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
||||||||
> > |
||||||||
Disk /dev/hda: 255 heads, 63 sectors, 2481 cylinders Units = cylinders of 16065 * 512 bytes Device Boot Start End Blocks Id System /dev/hda1 * 1 2480 19920568+ 7 HPFS/NTFS | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
||||||||
> > |
||||||||
Command (m for help): d cancello la partizione NTFS | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
Partition number (1-4): 1 Command (m for help): n creo una nuova partizione | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
Command action e extended | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
p primary partition (1-4) p | |||||||
> > |
p primary partition (1-4) p | |||||||
Partition number (1-4): 1 creo la partizione primaria n.1 First cylinder (1-2481, default 1): 1 stabilisco il cilindro di partenza UGUALE al valore precedente | ||||||||
Line: 187 to 230 | ||||||||
Partition number (1-4): 1 Command (m for help): p controllo di aver fatto la cosa giusta | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
||||||||
> > |
||||||||
Disk /dev/hda: 255 heads, 63 sectors, 2481 cylinders Units = cylinders of 16065 * 512 bytes Device Boot Start End Blocks Id System /dev/hda1 * 1 765 6144831 7 HPFS/NTFS | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
||||||||
> > |
||||||||
Command (m for help): w scrivo il nuovo partizionamento The partition table has been altered! | ||||||||
Line: 208 to 251 | ||||||||
Operazioni post-installazione | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Con ogni probabilità, eseguita l´installazione, sarà necessario rivedere i menu di GRUB e controllare che tutti i sistemi operativi presenti vengano correttamente avviati. | |||||||
> > |
Eseguita l´installazione, sarà necessario rivedere i menù di GRUB e controllare che tutti i sistemi operativi presenti vengano correttamente avviati. | |||||||
Li trovate in
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
L´aspetto tipico di questi file è il seguente | |||||||
> > |
L´aspetto tipico di questi file è il seguente (nell´esempio /boot è in /dev/hda5 e / in /dev/hda7)
/boot/grub/menu.lst
timeout 0 in questo causa non c´è pausa default 1 title Kernel 2.4.24-std on /dev/ide/host0/bus0/target0/lun0/part7 root (hd0,4) kernel /bzImage-2.4.24-std root=/dev/ram0 boot=*/dev/ide/host0/bus0/target0/lun0/part7* rw init=/linuxrc initrd /initrd-2.4.24-std.gz NOTA: il dispositivo esteso /dev/ide/... può essere sostituito con quello breve, ad esempio timeout 0 default 1 title Kernel 2.4.24-std on /dev/hda7 root (hd0,4) kernel /bzImage-2.4.24-std root=/dev/ram0 boot=*/dev/hda7* rw init=/linuxrc initrd /initrd-2.4.24-std.gz Ecco invece l´aspetto del menù multiboot che si ottiene in */mboot/grub/menu.lst timeout 10 10 sec di pausa per poter scegliere default 1 a pausa scaduta viene avviato il primo della lista title LINUX rootnoverify (hd0,4) chainloader +1 tutti i sist.op. sono lanciati da un altro GRUB title Windows 9x-0 rootnoverify=(hd0,1) chainloader +1 title WinNT-0 rootnoverify=(hd0,0) chainloader +1 Questo menù deve essere modificato, nella parte relativa ai sistemi windows, nel modo seguente (ecco perchè in /etc/fstab viene incluso il mount point non standard /mboot) ........... ........... title WINDOWS-98se il title può essere reso più significativo hide (hd0,0) unhide (hd0,1) rootnoverify=(hd0,1) chainloader +1 makeactive title WINDOWS-XP hide (hd0,1) unhide (hd0,0) rootnoverify=(hd0,0) chainloader +1 makeactive | |||||||
Deleted: | ||||||||
< < |
ToDo |
| ||||||||
Line: 79 to 79 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
extra_disk / extra_part sono variabili ad uso interno, da lasciare quindi così come sono. | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
DESCR descrive la struttura effettiva dei filesystem che si vogliono creare sul disco. Si tratta di una tabella di 7 colonne il cui significato è evidentemente il seguente: mnt_p nome del mount point: sono indispensabili perlomeno /boot, /, swap ; nel caso di una installazione multiboot è richiesto anche /mboot. | ||||||||
Line: 122 to 123 | ||||||||
Una descrizione dettagliata del processo di boot e dell´utilizzo di GRUB, può essere trovata qui. GRUB è anche in grado di avviare tutti i sistemi windows lanciando (chainloader) i rispettivi bootloader che Windows stesso installa sui PBS delle rispettive partizioni.
Installazione di un sistema multibootPrenderemo in considerazione due tipi di scenario: | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
||||||||
> > |
| |||||||
Il primo scenario è quello semplice, potete procedere così (si suppone un disco da 20Mb): | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
#fdisk /dev/hda lancio fdisk | ||||||||
Line: 191 to 198 | ||||||||
The partition table has been altered!
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
Operazioni post-installazione |
| ||||||||
Line: 137 to 137 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
#fdisk /dev/hda lancio fdisk Command (m for help): p visualizzo il partizionamento Disk /dev/hda: 255 heads, 63 sectors, 2481 cylinders Units = cylinders of 16065 * 512 bytes Device Boot Start End Blocks Id System /dev/hda1 * 1 2480 19920568+ 7 HPFS/NTFS Command (m for help): d cancello la partizione NTFS Partition number (1-4): 1 Command (m for help): n creo una nuova partizione Command action e extended p primary partition (1-4) p Partition number (1-4): 1 creo la partizione primaria n.1 First cylinder (1-2481, default 1): 1 stabilisco il cilindro di partenza UGUALE al valore precedente Last cylinder or +size or +sizeM or +sizeK (1-2481, default 2481): +6000M fisso la nuova dimensione Command (m for help): t stabilisco il tipo della partizione = 7 Partition number (1-4): 1 Hex code (type L to list codes): 7 Changed system type of partition 1 to 7 (HPFS/NTFS) Command (m for help): a rendo la partizione avviabile Partition number (1-4): 1 Command (m for help): p controllo di aver fatto la cosa giusta Disk /dev/hda: 255 heads, 63 sectors, 2481 cylinders Units = cylinders of 16065 * 512 bytes Device Boot Start End Blocks Id System /dev/hda1 * 1 765 6144831 7 HPFS/NTFS Command (m for help): w scrivo il nuovo partizionamento The partition table has been altered! | |||||||
|
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
*AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di CLONE di prossima distribuzione * | |||||||
> > |
AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di CLONE di prossima distribuzione | |||||||
CLONEIl trasferimento di ArgoLinux da cdrom a hd è basato su uno script apposito (clone) e su un file di configurazione che descrive il partizionamento del disco di destinazione e le operazioni desiderate (nel seguito chiameremo questo file DISCO_DESCR). Nel caso più semplice, la sequenza di operazioni è la seguente:
| ||||||||
Line: 14 to 14 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
SI FACCIA COMUNQUE MOLTA ATTENZIONE: TUTTE LE OPERAZIONI DI PARTIZIONAMENTO DI UN DISCO SONO DISTRUTTIVE | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Tipologie di installazione | |||||||
> > |
Tipologie di installazione | |||||||
Le tipologie di installazione permesse da clone sono le seguenti
| ||||||||
Line: 22 to 22 | ||||||||
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Il file di configurazione di CLONE e l'installazione base (non RAID) | |||||||
> > |
Il file di configurazione di CLONE e l'installazione base (non RAID) | |||||||
Qesto file, a cui abbiamo fatto riferimento come DISCO_DESCR, ma che può avere nome qualunque, è un normale file di testo contenente i valori delle variabili che specificano il comportamento di clone. Nella dir /etc/clone/example troverete vari esempi. Di seguito è spiegato in dettaglio un tipico DISCO_DESCR. Attenzione: il sistema distingue tra MAIUSCOLE e minuscole | ||||||||
Line: 80 to 80 | ||||||||
extra_disk / extra_part sono variabili ad uso interno, da lasciare quindi così come sono. DESCR descrive la struttura effettiva dei filesystem che si vogliono creare sul disco. Si tratta di una tabella di 7 colonne il cui significato è evidentemente il seguente: | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
mnt_p nome del mount point: sono indispensabili perlomeno /boot, /, swap ; nel caso di una installazione multiboot è richiesto anche /mboot. | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
fmt se =1 la partizione verrà formatta con il file system del tipo dichiarato | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
fs fyle system con cui formattare la partizione | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
dim dimensione, in MByte, dello spazio assegnato alla partizione; per lúltima partizione potrà essere indicato fill che allocherà tutto lo spazio rimanente. | |||||||
> > |
dim dimensione, in MByte, dello spazio assegnato alla partizione; per l´ultima partizione potrà essere indicato fill che allocherà tutto lo spazio rimanente. | |||||||
part_n il numero della partizione. Le partizioni primarie sono numerate da 1 a 4, le successive saranno partizioni logiche contenute in una partizione estesa creata automaticamente (si ricordi che una partizione estesa altro non è che una partizione primaria e quindi contribuisce al numero massimo (4) di partizioni primarie ammesse per disco. Prestare molta attenzione: la numerazione delle partizioni deve essere giusta, specie in presenza di partizioni da preservare. Per conoscere il partizionamento esistente di un disco si può usare il seguente comando:
# parted -s | ||||||||
Line: 105 to 110 | ||||||||
da cui si vede che sul disco sono presenti 3 partizioni primarie: la 1 all´inizio del disco, la 2 in fondo, la 3 invisibile in quanto trattasi della partizione estesa che contiele 5,6,7,8,9,10,11 logiche). Nel caso mostrato, l´unico buco libero rimasto è quello tra la logica 11 e la primaria 2 (di dimensione 14535.374-13201.853=1333.521 Mb) | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
overwrite | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
||||||||
opt le opzioni da attribuire al punto di mount, quelle, per intenderci, che ritroveremo in /etc/fstab. | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Installazione di un sistema base RAID1 (mirroring)Grub | |||||||
> > |
Installazione di un sistema base RAID1 (mirroring)Grub | |||||||
ArgoLinux utilizza GRUB sia come bootloader che come bootmanager. Chiariamo intanto il significato dei termini: il bootloader è il programma che avvia il sistema operativo, il bootmanager è il programma che consente all´utente di scegliere il sistema operativo da avviare. GRUB è in grado, in modo molto flessibile, di svolgere entrambe le funzioni. Su ogni disco esistono posizioni specifiche destinate ad accogliere tali programmi: si tratta del primo settore del disco, il cosiddetto Master Boot Record o MBR e il primo settore di ogni partizione, il Partition Boot Sector o PBS. Se GRUB viene installato sul MBR sarà in grado di avviare un s.o. linux direttamente o per tramite di un altro bootloader installato nella partizione associata al mount point /boot di quella partizione. Se GRUB è installato solo sul PBR dovrà essere a sua volta attivato da un boot manager sul MBR. Una descrizione dettagliata del processo di boot e dell´utilizzo di GRUB, può essere trovata qui. GRUB è anche in grado di avviare tutti i sistemi windows lanciando (chainloader) i rispettivi bootloader che Windows stesso installa sui PBS delle rispettive partizioni. | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Installazione di un sistema multibootOperazioni post-installazione | |||||||
> > |
Installazione di un sistema multibootPrenderemo in considerazione due tipi di scenario:
Operazioni post-installazioneCon ogni probabilità, eseguita l´installazione, sarà necessario rivedere i menu di GRUB e controllare che tutti i sistemi operativi presenti vengano correttamente avviati. Li trovate in
| |||||||
Added: | ||||||||
> > |
L´aspetto tipico di questi file è il seguente | |||||||
Added: | ||||||||
> > |
ToDo |
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di *CLONE di prossima distribuzione* | |||||||
> > |
*AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di CLONE di prossima distribuzione * | |||||||
CLONEIl trasferimento di ArgoLinux da cdrom a hd è basato su uno script apposito (clone) e su un file di configurazione che descrive il partizionamento del disco di destinazione e le operazioni desiderate (nel seguito chiameremo questo file DISCO_DESCR). Nel caso più semplice, la sequenza di operazioni è la seguente:
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
| ||||||||
Line: 16 to 16 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Tipologie di installazioneLe tipologie di installazione permesse da clone sono le seguenti | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
| |||||||
> > |
| |||||||
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Il file di configurazione di CLONE | |||||||
> > |
Il file di configurazione di CLONE e l'installazione base (non RAID) | |||||||
Qesto file, a cui abbiamo fatto riferimento come DISCO_DESCR, ma che può avere nome qualunque, è un normale file di testo contenente i valori delle variabili che specificano il comportamento di clone. Nella dir /etc/clone/example troverete vari esempi. Di seguito è spiegato in dettaglio un tipico DISCO_DESCR. | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
Attenzione: il sistema distingue tra MAISCOLE e minuscole | |||||||
> > |
Attenzione: il sistema distingue tra MAIUSCOLE e minuscole | |||||||
| ||||||||
Line: 76 to 77 | ||||||||
da cui si vede che sono presenti 3 dischi rigidi /dev/hda, /dev/hdc, /dev/hdd il cui nome lungo è /dev/ide/host0..... | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
extra_disk / extra_part sono variabili ad uso interno, lasciare quindi così come sono. | |||||||
> > |
extra_disk / extra_part sono variabili ad uso interno, da lasciare quindi così come sono. | |||||||
DESCR descrive la struttura effettiva dei filesystem che si vogliono creare sul disco. Si tratta di una tabella di 7 colonne il cui significato è evidentemente il seguente: mnt_p nome del mount point: sono indispensabili perlomeno /boot, /, swap ; nel caso di una installazione multiboot è richiesto anche /mboot. | ||||||||
Line: 107 to 108 | ||||||||
overwrite opt le opzioni da attribuire al punto di mount, quelle, per intenderci, che ritroveremo in /etc/fstab. | ||||||||
Deleted: | ||||||||
< < |
Installazione di un sistema base non RAID | |||||||
Installazione di un sistema base RAID1 (mirroring)Grub | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
ArgoLinux utilizza GRUB sia come bootloader che come bootmanager. Chiariamo intanto il significato dei termini: il bootloader è il programma che avvia il sistema operativo, il bootmanager è il programma che consente all´utente di scegliere il sistema operativo da avviare. GRUB è in grado, in modo molto flessibile, di svolgere entrambe le funzioni. Su ogni disco esistono posizioni specifiche destinate ad accogliere tali programmi: si tratta del primo settore del disco, il cosiddetto Master Boot Record o MBR e il primo settore di ogni partizione, il Partition Boot Sector o PBS. Se GRUB viene installato sul MBR sarà in grado di avviare un s.o. linux direttamente o per tramite di un altro bootloader installato nella partizione associata al mount point /boot di quella partizione. Se GRUB è installato solo sul PBR dovrà essere a sua volta attivato da un boot manager sul MBR. Una descrizione dettagliata del processo di boot e dell´utilizzo di GRUB, può essere trovata qui. GRUB è anche in grado di avviare tutti i sistemi windows lanciando (chainloader) i rispettivi bootloader che Windows stesso installa sui PBS delle rispettive partizioni. | |||||||
Installazione di un sistema multiboot | ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
HELP: qualcosa è andato stortoOperazioni post-installazione | |||||||
> > |
Operazioni post-installazione | |||||||
| ||||||||
Changed: | ||||||||
< < |
||||||||
> > |
AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di *CLONE di prossima distribuzione* | |||||||
CLONE | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
Il trasferimento di ArgoLinux da cdrom a hd è basato su uno script apposito (clone) e su un file di configurazione che descrive il partizionamento del disco di destinazione e le operazioni desiderate (nel seguito chiameremo questo file DISCO_DESCR). Nel caso più semplice, la sequenza di operazioni è la seguente:
| |||||||
Tipologie di installazione | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
Le tipologie di installazione permesse da clone sono le seguenti
| |||||||
Il file di configurazione di CLONE | ||||||||
Added: | ||||||||
> > |
Qesto file, a cui abbiamo fatto riferimento come DISCO_DESCR, ma che può avere nome qualunque, è un normale file di testo contenente i valori delle variabili che specificano il comportamento di clone. Nella dir /etc/clone/example troverete vari esempi. Di seguito è spiegato in dettaglio un tipico DISCO_DESCR.
Attenzione: il sistema distingue tra MAISCOLE e minuscole
ZAP_ALLPART=0 PARTITIONING=1 FORMATTING=1 GRUB_MODE="MULTIBOOT" LIVE=1 Disk=/dev/ide/host0/bus0/target0/lun0 extra_disk=/disc extra_part="/part" DESCR=" mnt_p fmt fs dim part_n overwrite opt /mboot 1 ext2 8 3 1 /boot 1 ext2 50 5 1 swap 1 swap 256 6 1 / 1 reiserfs 2000 7 1 /usr 1 reiserfs 2000 8 1 /var 1 reiserfs 1000 9 1 /home 1 reiserfs fill 10 1 " Il file qui sopra pilota una installazione multiboot su un disco che ospita già due sistemi operativi nelle prime due partizioni (o comunque risulta possedere due partizioni che devono essere preservate). Ma vediamo il senso delle righe per noi significative. ZAP_ALLPART assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 le partizioni esistenti sono preservate, ArgoLinux? verrà trasferito solo se sul disco è disponibile abbastanza spazio non partizionato, se posta a 1, tutte le partizioni esistenti saranno distrutte (prestare quindi molta attenzione). PARTIZIONING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 nessuna partizione descritta verrà creata, il che significa che esse devono essere già presenti sul disco; se posta a 1, saranno create le partizioni richieste. FORMATTING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), ha senso solo in caso di PARTIZIONING=0, e serve ad ordinare a clone di formattare (1) o non formattare (0) le partizioni indicate utilizzando il file system desiderato. GRUB_MODE assume i valori MBR (default), MULTIBOOT, DISK, NOGRUB. MBR produce l´installazione di grub sull´MBR con funzionalità di bootmanager/bootloader. MULTIBOOT produce una installazione multiboot autonoma di grub. DISK installa grub solo con funzionalità di bootloader per il sistema linux che si va ad installare, non scrive nulla nell´MBR e quindi bisognerà disporre di un altro bootmanager per avviare il sistema (o i sistemi). NOGRUB impedisce del tutto l´installazione di grub, in questo caso ci auguriamo sappiate come installare i necessari bootmanager e bootloader. LIVE, normalmente posta a 1, dice che ArgoLinux verrà trasferito da cdrom Disk, il nome del disco (secondo il formato /dev) così come rilevato da ArgoLinux, è chiaro che questa informazione deve essere corretta pena il fallimento dell´installazione. Il nome /dev dei dischi presenti nella macchina può essere determinato con il seguente comando: # ls -l /dev/hd* | grep disc che, ad esempio, potrebbe dare il risultato seguente lr-xr-xr-x 1 root root 32 mar 17 04:36 /dev/hda -> ide/host0/bus0/target0/lun0/disc lr-xr-xr-x 1 root root 32 mar 17 04:36 /dev/hdc -> ide/host0/bus1/target0/lun0/disc lr-xr-xr-x 1 root root 32 mar 17 04:36 /dev/hdd -> ide/host0/bus1/target1/lun0/discda cui si vede che sono presenti 3 dischi rigidi /dev/hda, /dev/hdc, /dev/hdd il cui nome lungo è /dev/ide/host0..... extra_disk / extra_part sono variabili ad uso interno, lasciare quindi così come sono. DESCR descrive la struttura effettiva dei filesystem che si vogliono creare sul disco. Si tratta di una tabella di 7 colonne il cui significato è evidentemente il seguente: mnt_p nome del mount point: sono indispensabili perlomeno /boot, /, swap ; nel caso di una installazione multiboot è richiesto anche /mboot. fmt se =1 la partizione verrà formatta con il file system del tipo dichiarato fs fyle system con cui formattare la partizione dim dimensione, in MByte, dello spazio assegnato alla partizione; per lúltima partizione potrà essere indicato fill che allocherà tutto lo spazio rimanente. part_n il numero della partizione. Le partizioni primarie sono numerate da 1 a 4, le successive saranno partizioni logiche contenute in una partizione estesa creata automaticamente (si ricordi che una partizione estesa altro non è che una partizione primaria e quindi contribuisce al numero massimo (4) di partizioni primarie ammesse per disco. Prestare molta attenzione: la numerazione delle partizioni deve essere giusta, specie in presenza di partizioni da preservare. Per conoscere il partizionamento esistente di un disco si può usare il seguente comando: # parted -s Disk geometry for /dev/ide/host0/bus1/target1/lun0/disc: 0.000-19541.320 megabytes Disk label type: msdos Minor Start End Type Filesystem Flags 1 0.031 13201.853 extended 5 0.062 31.376 logical ext2 6 31.408 415.744 logical reiserfs 7 415.775 800.112 logical linux-swap 8 800.143 3663.259 logical reiserfs 9 3663.290 6526.406 logical reiserfs 10 6526.437 12244.855 logical reiserfs 11 12244.887 13201.853 logical reiserfs 2 14535.374 19539.997 primary FAT lbada cui si vede che sul disco sono presenti 3 partizioni primarie: la 1 all´inizio del disco, la 2 in fondo, la 3 invisibile in quanto trattasi della partizione estesa che contiele 5,6,7,8,9,10,11 logiche). Nel caso mostrato, l´unico buco libero rimasto è quello tra la logica 11 e la primaria 2 (di dimensione 14535.374-13201.853=1333.521 Mb) overwrite opt le opzioni da attribuire al punto di mount, quelle, per intenderci, che ritroveremo in /etc/fstab. | |||||||
Installazione di un sistema base non RAIDInstallazione di un sistema base RAID1 (mirroring)Grub |
Line: 1 to 1 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Added: | ||||||||
> > |
CLONETipologie di installazioneIl file di configurazione di CLONEInstallazione di un sistema base non RAIDInstallazione di un sistema base RAID1 (mirroring)GrubInstallazione di un sistema multibootHELP: qualcosa è andato stortoOperazioni post-installazione |