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AVVISO: quanto segue si riferisce alla versione di CLONE di prossima distribuzione *
CLONE
Il trasferimento di ArgoLinux da cdrom a hd è basato su uno script apposito (
clone) e su un file di configurazione che descrive il partizionamento del disco di destinazione e le operazioni desiderate (nel seguito chiameremo questo file DISCO_DESCR). Nel caso più semplice, la sequenza di operazioni è la seguente:
- avviare ArgoLinux da cdrom
- # cd /etc/clone
- # cp example/DISCO_DESCR ;(dove DISCO_DESCR è uno dei file di esempio disponibili nella dir example e che andrà adattato alle proprie esigenze)
- # emacs DISCO_DESCR ; si effettueranno le modifiche volute
- # clone DISCO_DESCR ; il sistema verrà trasferito su hd
Pertanto, nel caso in cui, uno dei file DISCO_DESCR di esempio facesse al proprio caso, tutta l´operazione si riduce ad un unico comando.
In realtà le cose non saranno così immediate, ma occorrera`, specie nel caso di installazione in presenza di altri sistemi operativi, ispezionare il disco rigido bersaglio, eventualmente liberare spazio, modificare il DISCO_DESCR più somigliante alle nostre necessità, tutte operazioni comunque che possono essere eseguite con semplicità.
SI FACCIA COMUNQUE MOLTA ATTENZIONE: TUTTE LE OPERAZIONI DI PARTIZIONAMENTO DI UN DISCO SONO DISTRUTTIVE
Tipologie di installazione
Le tipologie di installazione permesse da
clone sono le seguenti
- SCRATCH: ArgoLinux è l´unico sistema operativo presente, il bootstrap è eseguito da GRUB installato sull´MBR. Nel caso di installazione RAID questa è l´unica tipologia prevista.
- COMBINATA: Argolinux coesiste con altri sistemi operativi (anche precedentemente installati). Si può decidere se affidare a GRUB sia il boot che il multiboot, GRUB può anche essere omesso del tutto.
- MULTIBOOT: Argolinux coesiste con altri sistemi operativi (anche precedentemente installati). GRUB è installato in una partizione apposita come bootmanager e nella partizione corrispondente al mount point /boot come bootloader di ArgoLinux. Le funzionalità di bootmanager di GRUB dovranno/potranno poi essere ulteriormente configurate dipendentemente dai sistemi operativi che devono essere avviati; clone tenta comunque di rilevare i sistemi operativi presenti e di preparare un menu di multiboot adatto che potrà poi essere facilmente modificato.
Il file di configurazione di CLONE e l'installazione base (non RAID)
Qesto file, a cui abbiamo fatto riferimento come DISCO_DESCR, ma che può avere nome qualunque, è un normale file di testo contenente i valori delle variabili che specificano il comportamento di
clone. Nella dir /etc/clone/example troverete vari esempi. Di seguito è spiegato in dettaglio un tipico DISCO_DESCR.
Attenzione: il sistema distingue tra MAIUSCOLE e minuscole
ZAP_ALLPART=0
PARTITIONING=1
FORMATTING=1
GRUB_MODE="MULTIBOOT"
LIVE=1
Disk=/dev/ide/host0/bus0/target0/lun0
extra_disk=/disc
extra_part="/part"
DESCR="
mnt_p fmt fs dim part_n overwrite opt
/mboot 1 ext2 8 3 1
/boot 1 ext2 50 5 1
swap 1 swap 256 6 1
/ 1 reiserfs 2000 7 1
/usr 1 reiserfs 2000 8 1
/var 1 reiserfs 1000 9 1
/home 1 reiserfs fill 10 1
"
Il file qui sopra pilota una installazione
multiboot su un disco che ospita già due sistemi operativi nelle prime due partizioni (o comunque risulta possedere due partizioni che devono essere preservate). Ma vediamo il senso delle righe per noi significative.
ZAP_ALLPART assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 le partizioni esistenti sono preservate,
ArgoLinux? verrà trasferito solo se sul disco è disponibile
abbastanza spazio non partizionato, se posta a 1, tutte le partizioni esistenti saranno distrutte (
prestare quindi molta attenzione).
PARTIZIONING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), se posta a 0 nessuna partizione descritta verrà creata, il che significa che esse devono essere già presenti sul disco; se posta a 1, saranno create le partizioni richieste.
FORMATTING assume i valori 0 (no) oppure 1 (si), ha senso solo in caso di PARTIZIONING=0, e serve ad ordinare a clone di formattare (1) o non formattare (0) le partizioni indicate utilizzando il file system desiderato.
GRUB_MODE assume i valori
MBR (default),
MULTIBOOT,
DISK,
NOGRUB.
MBR produce l´installazione di grub sull´MBR con funzionalità di bootmanager/bootloader.
MULTIBOOT produce una installazione multiboot autonoma di grub.
DISK installa grub solo con funzionalità di bootloader per il sistema linux che si va ad installare, non scrive nulla nell´MBR e quindi bisognerà disporre di un altro bootmanager per avviare il sistema (o i sistemi).
NOGRUB impedisce del tutto l´installazione di grub, in questo caso ci auguriamo sappiate come installare i necessari bootmanager e bootloader.
LIVE, normalmente posta a 1, dice che ArgoLinux verrà trasferito da cdrom
Disk, il nome del disco (secondo il formato /dev) così come rilevato da ArgoLinux, è chiaro che
questa informazione deve essere corretta pena il fallimento dell´installazione. Il nome /dev dei dischi presenti nella macchina può essere determinato con il seguente comando:
# ls -l /dev/hd* | grep disc
che, ad esempio, potrebbe dare il risultato seguente
lr-xr-xr-x 1 root root 32 mar 17 04:36 /dev/hda -> ide/host0/bus0/target0/lun0/disc
lr-xr-xr-x 1 root root 32 mar 17 04:36 /dev/hdc -> ide/host0/bus1/target0/lun0/disc
lr-xr-xr-x 1 root root 32 mar 17 04:36 /dev/hdd -> ide/host0/bus1/target1/lun0/disc
da cui si vede che sono presenti 3 dischi rigidi /dev/hda, /dev/hdc, /dev/hdd il cui
nome lungo è /dev/ide/host0.....
extra_disk / extra_part sono variabili ad uso interno, da lasciare quindi così come sono.
DESCR descrive la struttura effettiva dei filesystem che si vogliono creare sul disco. Si tratta di una tabella di 7 colonne il cui significato è evidentemente il seguente:
mnt_p nome del mount point: sono indispensabili perlomeno /boot, /, swap ; nel caso di una installazione multiboot è richiesto anche /mboot.
fmt se =1 la partizione verrà formatta con il file system del tipo dichiarato
fs fyle system con cui formattare la partizione
dim dimensione, in MByte, dello spazio assegnato alla partizione; per lúltima partizione potrà essere indicato
fill che allocherà tutto lo spazio rimanente.
part_n il numero della partizione. Le partizioni
primarie sono numerate da 1 a 4, le successive saranno partizioni
logiche contenute in una partizione
estesa creata automaticamente (si ricordi che una partizione
estesa altro non è che una partizione
primaria e quindi contribuisce al numero massimo (4) di partizioni primarie ammesse per disco.
Prestare molta attenzione: la numerazione delle partizioni deve essere giusta, specie in presenza di partizioni da preservare. Per conoscere il partizionamento esistente di un disco si può usare il seguente comando:
# parted -s
print ; dove ad esempio potrebbe essere /dev/hdd. Si potrebbe ottenere qual.cosa di simile a questo:
Disk geometry for /dev/ide/host0/bus1/target1/lun0/disc: 0.000-19541.320 megabytes
Disk label type: msdos
Minor Start End Type Filesystem Flags
1 0.031 13201.853 extended
5 0.062 31.376 logical ext2
6 31.408 415.744 logical reiserfs
7 415.775 800.112 logical linux-swap
8 800.143 3663.259 logical reiserfs
9 3663.290 6526.406 logical reiserfs
10 6526.437 12244.855 logical reiserfs
11 12244.887 13201.853 logical reiserfs
2 14535.374 19539.997 primary FAT lba
da cui si vede che sul disco sono presenti 3 partizioni primarie: la 1 all´inizio del disco, la 2 in fondo, la 3 invisibile in quanto trattasi della partizione estesa che contiele 5,6,7,8,9,10,11 logiche).
Nel caso mostrato, l´unico buco libero rimasto è quello tra la logica 11 e la primaria 2 (di dimensione 14535.374-13201.853=1333.521 Mb)
overwrite
opt le opzioni da attribuire al punto di mount, quelle, per intenderci, che ritroveremo in /etc/fstab.
Installazione di un sistema base RAID1 (mirroring)
Grub
ArgoLinux utilizza GRUB sia come bootloader che come bootmanager. Chiariamo intanto il significato dei termini: il bootloader è il programma che avvia il sistema operativo, il bootmanager è il programma che consente all´utente di scegliere il sistema operativo da avviare. GRUB è in grado, in modo molto flessibile, di svolgere entrambe le funzioni. Su ogni disco esistono posizioni specifiche destinate ad accogliere tali programmi: si tratta del primo settore del disco, il cosiddetto Master Boot Record o MBR e il primo settore di ogni partizione, il Partition Boot Sector o PBS. Se GRUB viene installato sul MBR sarà in grado di avviare un s.o. linux direttamente o per tramite di un altro bootloader installato nella partizione associata al mount point /boot di quella partizione.
Se GRUB è installato solo sul PBR dovrà essere a sua volta attivato da un boot manager sul MBR.
Una descrizione dettagliata del processo di boot e dell´utilizzo di GRUB, può essere trovata qui. GRUB è anche in grado di avviare tutti i sistemi windows lanciando (chainloader) i rispettivi bootloader che Windows stesso installa sui PBS delle rispettive partizioni.
Installazione di un sistema multiboot
Operazioni post-installazione